Così piccoli ma così grandi!

La Natura è un miracolo sorprendente … non esiste tecnologia, almeno secondo il mio modesto parere, in grado di superare la meraviglia della complessa semplicità che ogni giorno prende vita sotto i nostri occhi.

Consideriamo ad esempio l’arrivo e la nascita di un bimbo, a chi non sembra un miracolo? La vita che ci cresce dentro, che impara a conoscere il nostro odore, il suono della nostra voce ancor prima di respirare, che impara ad amare il ritmo incessante del nostro cuore che lo rassicura e lo calma anche dopo la nascita …. Che una volta venuto al mondo ci aprirà al senso della relazione vera, quella che a nostra volta abbiamo conosciuto con nostra madre. Peccato non conservarne un ricordo vigile!

Ebbene, tutto questo è un miracolo grande e misterioso che continua a prendere forma giorno dopo giorno sotto i nostri occhi ad esempio questo piccolo esserino fatto di latte e teneri baci è già in grado di comunicare le proprie necessità a mamma e papà.

Il Dott. Bensel, biologo comportamentale tedesco, spiega che i neonati comunicano fin dai primi giorni di vita emettendo dei suoni perfettamente intellegibili ai propri genitori e sostiene che i neonati parlano con mezzi non linguistici per comunicare ad esempio che hanno fame, che hanno bisogno di affetto o che sono stanchi.
Come? Emettendo dei piccoli suoni. Il Dott Bensel ne ha identificati cinque: il suono del contatto, del sonno, del bere, della soddisfazione e del malumore.

Il suono del contatto è un suono singolo e breve, dura più o meno un decimo di secondo. I genitori lo avvertono particolarmente spesso dopo che il bambino si è svegliato. Significa: “C’è qualcuno?” La reazione migliore dei genitori è quella di andare dal bambino e parlargli. E’ una reazione istintuale che porta a soddisfare la richiesta del neonato … ma quando accade di notte e la reazione dei genitori tarda, il bimbo piange per mandare segnali più forti e attirare l’attenzione.
Il suono del sonno è un suono piacevole, più lungo del suono del contatto e generalmente viene emesso quando il bimbo cambia posizione. Il Dott. Bensel definisce “positivo” un suono che tradotto significa “Va tutto bene. Non vi preoccupate.” Capita che se i genitori non sentono questo suono durante la notte si svegliano e controllano che vada tutto bene, la Natura ci ha disegnati così! Mia madre mi racconta sempre che per i miei primi nove mesi di vita ho pianto ogni notte … un incubo. Poi una notte ho dormito serenamente e preoccupatissimi mamma e papà sono venuti a vedere se andava tutto bene e a sbirciarmi appoggiandosi al lettino, e lì giù urli e strepiti …

Il suono del bere accompagna l’allattamento al seno o con il biberon. Il neonato lo emette dopo ogni sorso seguendo il ritmo della poppata, circa una volta al secondo per dire alla mamma che il latte sta arrivando nella giusta quantità, emettendo questo suono è felice e sereno. Se la mamma non sente questo suono saprà che deve cambiare seno oppure controllare se la tettarella del biberon è ostruita.
Il suono della soddisfazione è breve, felice e ripetuto più volte. Significa che il bimbo si sente a suo agio e ha voglia di giocare o di farsi coccolare.

Il suono del malumore corrisponde ad una serie di suoni singoli (ne emettono fino a 14 al minuto) che generalmente precedono urla e pianti se i genitori non reagiscono tempestivamente. Si ripete in modo ritmico e segnala chiaramente che c’è qualcosa che non va. In molti casi i genitori possono evitare le grida. Ma non sempre, poiché ci sono bambini molto sensibili e difficilmente accontentabili, che gridano spesso. In questo caso anche i genitori più attenti possono fare poco, pur tuttavia possono cercare di calmarli dicendo loro che è tutto passato. Allora il bambino si sente considerato e forse avremo fortuna … ma in linea generale, bisogna solo avere tanta pazienza.
Per chi volesse approfondire il Dott. Joachim Bensel lavora presso il gruppo di ricerca di biologia comportamentale umana a Kandern, presso Friburgo.

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