Musica che passione… innata
Vorrei parlare di un argomento che mi sta particolarmente a cuore, l’importanza che la musica svolge nello sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino. Sembra incredibile ma già dal grembo materno il bambino non solo è in grado di ascoltare la musica ma anche di esserne influenzato traendone benessere fin dallo stadio prenatale.
La musica, dopo la nascita, diventa un importante strumento di crescita poiché contribuisce allo sviluppo cognitivo e linguistico del bambino. Gli studi sul campo hanno individuato un nesso causale tra la formazione musicale e il ragionamento spaziale già nei bambini piccoli…. la musica è a tutti gli effetti un modo per conoscere, fare esperienza, comunicare con la voce e con il corpo.
In generale, i bambini sono in grado di riprodurre le note che ascoltano fin dall’età di tre – quattro mesi mentre l’abilità di cantare si raggiunge intorno ai 12 mesi, quando tra l’altro si inizia a parlare.
La prima infanzia è un periodo di apprendimento fondamentale. Fin dalla nascita i bambini acquisiscono una competenza musicale di base, come cantare e seguire il ritmo di un motivo, similmente a come avviene per lo sviluppo del linguaggio. Insomma ad un periodo di apprendimento “passivo” ed “imitativo” segue il momento in cui impariamo a parlare pensando nella nostra lingua. La musica segue lo stesso processo fino a sviluppare una sintassi musicale che diventerà basilare nel caso di una futura educazione formale.
Apprendere la musica quindi è un potenziale innato in ciascuno di noi, esattamente come imparare a parlare. Se un bambino cresce in un ambiente pieno di stimoli cognitivi con genitori che fanno della presenza un momento fondante e che quindi gli parlano, gli raccontano fiabe, danno un nome al suo mondo e alle sue emozioni, egli avrà maggiori possibilità di sviluppare un lessico più ricco, capacità espressive più fluide così e pensieri sempre più articolati. Allo stesso modo se un bambino viene esposto alla musica fin dalla nascita potrà sviluppare naturalmente una vera e propria forma di pensiero musicale via via più complesso.
L’educazione musicale nella prima infanzia ha il grande merito di favorire inoltre la crescita emotiva del bambino poiché lo aiuta a controllare l’ansia e i sentimenti negativi, lo allena all’autodisciplina e all’autocontrollo e influisce sulle relazioni, fungendo da stimolo nell’interazione con gli altri e nel potenziamento delle capacità affettive.
In Italia esistono molte scuole che promuovono l’educazione musicale in età prenatale e infantile. Veri e propri corsi ai quali partecipano bimbi e genitori…. Immaginiamo uno spazio speciale interamente dedicato all’ascolto, una sorta di palestra vuota di oggetti fisici i cui i bimbi di due o tre mesi sono sdraiati sul tappeto, i bambini in grado di gattonare o di star seduti si muovono liberamente nello spazio a disposizione. E tutt’intorno solo momenti di musica cantata da insegnanti e genitori, alternati a momenti di silenzio … è bellissimo cogliere lo stupore e il senso di attesa negli occhi dei piccoli così come sentire i vocalizzi che ripetono le note dominanti proprio come durante la lallazione vengono ripetute parti di fonemi ed è bellissimo vedere come allo stimolo uditivo si accompagna la risposta motoria fatta di ondeggiamenti, manine che battono e piccoli movimenti a ritmo.
Per chi volesse approfondire l’argomento, rimando al testo del Prof. Gordon “L’apprendimento musicale del bambino dalla nascita all’età prescolare”… buona lettura.